Descrizione
Il presente White Paper si pone l’obiettivo di individuare le eventuali problematiche che possono insorgere nell’apposizione di una firma elettronica qualificata in formato XAdES, individuando possibili scenari conformi alla normativa in vigore, che consentano una più agevole gestione della firma del documento in formato strutturato HL7 CDA 2 e della sua rappresentazione interpretabile dall’utente umano, individuando così gli opportuni profili di interoperabilità.
A chi è indirizzato
I destinatari del documento sono progettisti software, analisti e sviluppatori con pieno possesso della terminologia e metodologia dello standard HL7 V3 ed in particolare della specifica internazionale HL7 CDA 2. Il documento richiede inoltre la conoscenza dell’XML Advanced Electronic Signatures (XAdES) e PDF/A (ISO 19005-1:2005).
Background e contributi
Nell’ambito dei processi di dematerializzazione della Sanità, l’HL7 CDA 2 e’ utilizzato per la rappresentazione informatica dei documenti clinici (referti, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso, ecc.). Tali documenti (detti documenti clinico-elettronici: DCE) sono quindi particolari “documenti informatici” che il processo organizzativo richiede tipicamente di sottoscrivere applicando la firma elettronica qualificata (cfr. D.Lgs.n.235/2010, “Codice dell’Amministrazione Digitale”), che a sua volta applica la logica “what you see is what you sign”. Si osserva inoltre che ai documenti sottoscritti con firma elettronica qualificata è naturalmente applicabile il processo di conservazione sostitutiva previsto dalla normativa vigente.
Specifiche
Nome | Formato | Tipo |
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HL7IT-FirmaCDA-1.1-WP.pdf (v1.1 2012) | White Paper |